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LE CRESTE E I FIORI SULLA LAGA CON IL CAI SENIORES TERAMO
Sul filo di cresta quando ci si muove sul filo di cresta tra due versanti esiste la possibilità di dover scegliere in quale direzione guardare tra la terra e il cielo e, dopo aver raggiunto la cresta, lo spazio non ti basta mai cammini sulla traccia con passo leggero pensando a quale cresta si somigli , cerchi delle similitudini pensi alle creste percorse vicine e lontane e a cosa c’è laggiù. Perché laggiù è la parola che si associa di più alle creste: che paese è quello laggiù. là in basso ma anche così lontano , che montagna è quella laggiù, che lago è quello laggiù, che strada è quella laggiù….e il sentiero laggiù?
Si parte, si sale sul Gorzano, si sale in cima dove l’aria è più fresca, si sale al e verso il Sole, sugli scivoli e sui gradoni di arenaria, sui pratoni in quota e le piante di mirtillo che puntuali come ogni anno fra qualche settimana matureranno e raccoglieremo, sul verde ricco di fiori multicolori e di sassifraghe . E poi ecco la targa 2458 m, siamo in cima al Gigante di arenaria, ora ci aspetta la discesa in cresta fin sotto il vado, beandosi ancora gli occhi tra le macchie colorate delle fioriture spontanee, per risalire poi al Monte Spaccato 2283 m , da ora si naviga a vista verso il Pelone 2259 m.
Lontano gli altri Monti della Laga sono sul filo di cresta, fino a dove il nostro sguardo può arrivare . questa è l’ultima vetta di oggi è arrivato il momento di scendere puntando verso il Rifugio della Fiumata, ricco di orapi , Guardiano delle sorgenti del Fiume Tordino. Un po’ di riposo, ancora qualche scivolo di arenaria ci siamo , siamo al punto di partenza con gli occhi sazi di luce ,colori, cime e nuove creste da ricordare e da paragonare a quelle che verranno. Testo G.U.- Foto Fabrizio San Lorenzo . Sylvie Lebrun. Elisabetta Scaloni.