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SPELEOROSA – Riserva Naturale Regionale delle Gole di San Venanzio – domenica 10 marzo 2024

Speleorosa

La manifestazione dedicata alle donne, organizzata dal Gruppo Grotte e Forre CAI Teramo, è stata coordinata da Aurelio Ferreo, ed è tornata anche quest’anno!

In Montagna con il CAI per incontrarsi, conoscere, divertirsi, sorridere, osservare e leggere l’ambiente.

Con il CAI le esperienze in ambiente sono sempre multisensiorali e in questo caso multicolorate con la simpatia del rosa a dominare la scena.

Riserva Naturale Regionale delle Gole di San Venanzio

Ci siamo ritrovati nella Riserva Naturale Regionale delle Gole di San Venanzio. In tanti, anche questa volta e, piacevolmente, con numerosi ragazzi e ragazze, attratti dal valore d’insieme dei luoghi e dalla curiosità di percorrere una delle più importanti opere idrauliche d’Abruzzo.

Le Gole di San Venanzio sono di per sé un ambiente singolare, per la conformazione rocciosa, l’acqua che le percorre e le ha scavate, la vegetazione presente, prima, durante e dopo le gole, per la successione di ecosistemi diversi e le testimonianze della presenza dell’uomo.

Luogo di fascino, osservazione e meditazione.

Un programma coinvolgente

L’ottima organizzazione CAI ha consentito di vivere un’esperienza varia con più temi trattati.

L’avvio dal paese di Raiano, percorso nei vicoli per raggiungere l’Acquedotto romano delle Uccole, seguito nel suo sviluppo interno, consapevoli della consistenza dei lavori nella roccia e dell’abilità realizzativa. L’eremo di San Venanzio di Camerino ci ha accolti con la chiesa e attraverso la loggia a cavallo del fiume con la grotta abitata dal santo. Notevole la suggestione data dalla particolare morfologia delle gole e le vicende storico-religiose narrate dalla Guida Ambientale Escursionistica Luciano Di Bernardino

Il fiume Aterno

Chi ha disegnato questo ambiente è il fiume Aterno costeggiato verso il vecchio mulino e la sorgente sulfurea “La Solfa”. Al rientro in paese la sosta presso la chiesa Santa Maria Maggiore.

Insieme per

Complessivamente hanno contribuito alla riuscita della giornata i componenti del Gruppo CAI Seniores con Giacinto Urbani (soci attivi e sensibili alla trasversalità delle azioni del CAI e all’incontro tra generazioni), la biologa Lia Sisino (neo Vice Presidente della Sezione CAI Teramo, che ha avvicinato tutti al multiforme ambiente naturale che le Gole rappresentano), il responsabile del settore naturalistico della riserva Paolo Di Giulio (promotore del ruolo e delle finalità di una importante Riserva naturale d’Abruzzo), la Guida Ambientale Escursionistica Luciano Di Bernardino (cultore e conoscitore dei luoghi, sasso dopo sasso), l’archeologa Annamaria Daniele (che ha aiutato a leggere i segni della nostra preziosa civiltà del passato in stretta relazione con l’ambiente) il tutto con il patrocinio della FSA “Federazione Speleologica Abruzzese”.

Ma cosa sono queste Uccole? La risposta dall’archeologa Annamaria Daniele: l’Acquedotto prende il nome dalle aperture, “uccole”, sul tetto della lunga struttura, realizzate per facilitare l’asportazione dei materiali di risulta nella fase di costruzione e successivamente per ispezionare l’acquedotto e come accesso per la sua manutenzione; in sostanza finestre affacciate sul canale.

Quanto sono importanti queste esperienze del CAI? La risposta da Giorgio D’Egidio, neo Presidente della Sezione CAI Teramo: iniziative come quella della Gole di San Venanzio, che ha preso spunto dalla Festa dell’8 marzo, sono aggreganti e danno senso alla partecipazione di soci, associazioni e aree protette. Si tratta di un’attività all’aria aperta che unisce aspetti diversi e coinvolge età diverse, assolvendo pienamente al ruolo sociale e culturale del CAI.

E che dire del valore dei territori? La risposta da Filippo Di Donato coordinatore GdL CAI-Parchi: con questa iniziativa si riconosce valore al nostro meraviglioso territorio d’Abruzzo e al sistema delle Aree Protette. Le Gole di San Venanzio (Riserva Regionale) sono infatti un corridoio ecologico tra il Parco Nazionale della Maiella e il Parco Regionale Sirente Velino.

Grazie al CAI si è svolta un’esperienza escursionistica e culturale d’Abruzzo, da raccontare e riproporre.

Filippo Di Donato