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L’ACQUA NELLA VALLE DEL DESERTO
La valle del Vasto una valle accessoria nelle alture pedemontane della catena occidentale del Gran Sasso…
La valle descritta in questi termini sembra una valle normale come ce ne sono tante, anche l’etimologia non aiuta: Vasto deriva dalla lingua longobardo e significa deserto , quindi il visitatore si aspetterebbe una valle arida , senza vita , dai colori sabbiosi insomma una specie di landa disabitata.
Ma Mercoledì 19 Marzo la valle ha indossato la sua livrea migliore, era splendida sotto il sole primaverile che la illuminava la galaverna degli alberi, era verde di vita con l’ acqua e tanti cavalli a briglia sciolta che giocavano immersi nelle pozze e ci giravano intorno curiosi di sentire il nostro odore e scrutare le nostre intenzioni mentre andavano a abbeverarsi.
L ‘ abbiamo attraversata quasi tutta, con i suoi resti di antichi insediamenti agricoli e spirituali a testimonianza della vita e della presenza antica di uomini che hanno usufruito delle di lei risorse materiali e spirituali .
A testimonianza del nostro cammino cito la masseria Cappelli , le numerose chiese dirute, il fiume Raiale , i resti e la chiesa del borgo di San Pietro della Ienca dove persino un Papa veniva a ritirarsi .
Questi luoghi forse sono i più noti e comodi da raggiungere anche in auto, noi invece dopo una breve ascesa sul monte Aragno , balcone della valle e terrazza panoramica fino alla Daunia siamo entrati dentro nel cuore della valle deserta di uomini , ma viva di natura in un territorio incontaminato, nel silenzio rotto dalle nostre voci basse a seguire e a cercare di saziare lo sguardo presi dalle montagne imbiancate e da questo mondo di cui ignoravano l’ esistenza .
La visione è quasi monocromatica .il verde vivo dei pascoli interrotto da qualche ovile con in fondo il monte Stabiata e a contorno la catena occidentale del Gran Sasso ancora con tanta neve.
Questa è una valle viva che ha la capacità di conservare, riprodursi, mantenere il proprio ecosistema adattandolo al rapporto tra gli organismi viventi e gli elementi non viventi.
Il segreto di questa bellezza quale è ? quale è il segreto della bellezza, delle piante con la galaverna , dei prati, dei boschi , dei colori, degli odori , degli animali che corrono quale è il loro denominatore comune? qual è quella cosa comune a tutti gli esseri che li compone li fa vivere e riprodurre?
L’ ACQUA si proprio lei quella che viene dalle nevi del San Franco e del Camarda, l ‘acqua che scorre lungo il Raiale circondato da prati come campi da golf ,l’acqua dei verdi pascoli, l’acqua cristallizzata dalla galaverna, l’acqua a cui si abbeveravano i cavalli , l’acqua dei coltivi antichi della masseria Cappelli , l’acqua degli antichi abitati di S. Pietro della Jenca.
L ‘ACQUA che viene giù dalle nostre miniere più importanti : dai Ghiacciai e dalle Montagne, l’acqua che semina la parola vita.
L’ACQUA di cui siamo siamo fatti, sempre più risorsa limitata per lo spreco e una gestione inefficiente , l’acqua di cui dobbiamo fare uso consapevole . indispensabile per noi e risorsa vitale per Gaia intesa come unico essere vivente .
SABATO 22 MARZO ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua, un’iniziativa istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 sensibilizziamoci e riflettiamo per il nostro uso consapevole di questa risorsa vitale.
Testo G.U. -Foto Arnaldo Pilotti